"Devo pensare di trovare gli stessi sintomi?
Devo fare gli stessi esami?
Devo dare gli stessi farmaci?"

Sono queste le prime domande che ogni professionista dovrebbe farsi di fronte al malato, a seconda che sia donna o uomo. Sì, perché sono ormai note le enormi differenze con cui la stessa patologia si manifesta ed evolve nei due sessi.

Atto costitutivo

Il Centro di Formazione in Medicina di Genere nasce per volontà del consiglio dell'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Rimini, di cui condividerà la sede legale. Il Centro di Formazione non ha scopo di lucro, né autonomia finanziaria e giuridica.

Sono di nomina consigliare gli organi istituzionali (direttore, segretario, comitato scientifico) e gli obiettivi quali l'organizzazione e la gestione di eventi, atti a formare i medici e a diffondere i principi stessi della medicina di genere.

Il comitato scientifico sarà costituito dal presidente pro tempore dell'OMCeO Rimini e da altri dieci membri nominati dal Consiglio. Il comitato scientifico allestisce un programma culturale, che viene presentato al consiglio dell'Ordine; il personale docente sarà costituito da relatori di chiara fama provenienti da percorsi culturali sia medici che non medici.

L'origine di questo Centro di Formazione affonda le sue radici nella necessità di promuovere la Medicina di Genere che non è una nuova specialità ma un approccio multi e inter-disciplinare per ogni singola specialità; è quindi auspicabile un’interazione con Università, AUSL ed enti locali. Lo scopo di questo Centro di Formazione è sia la promozione e il sostegno dell’insegnamento della medicina di genere, garantendo adeguati livelli di formazione e di aggiornamento del personale medico e sanitario, sia la promozione e il sostegno dell’informazione pubblica sulla salute e sulla gestione delle malattie, in un’ottica di differenza di genere.

Le tipologie degli eventi organizzati possono essere: congressi, corsi, stage, seminari, laboratori, produzioni di dispense e documenti informatici, e quant'altro possa essere utile a sviluppare un programma scientifico.

Sono ammessi a frequentare i corsi i laureati in medicina e odontoiatria iscritti all'OMCeO Rimini, ed eventualmente di altre province.

Il comitato promotore, che riveste il ruolo di comitato scientifico ad interim, rimane in carica fino a quando il prossimo consiglio dell'Ordine non delibera i nuovi organi istituzionali della scuola per il periodo 2018-2020.

Statuto
(Approvato dal Consiglio del 15.01.2018)

Per parlare di “centralità del paziente” e “personalizzazione della cura” è necessario tener conto degli effetti che variabili biologiche, ambientali, culturali e socio-economiche hanno sullo stato di salute e sulla fisiopatologia delle condizioni di malattia con conseguenze rilevanti sul quadro clinico, sul trattamento e sulla evoluzione delle stesse. Certamente le variabili legate al genere sono condizioni che incidono sulla salute e sullo sviluppo delle malattie, ma il più delle volte non vengono correttamente considerate.

La Medicina di Genere nasce per colmare il vuoto dovuto ad un’impostazione “androcentrica” della scienza medica sin dalla sua nascita. Anche oggi l’attuale prassi medica, fondata sulle evidenze, deriva le informazioni necessarie da studi e ricerche condotte quasi esclusivamente su popolazioni maschili; la Medicina di Genere può fornire quella necessaria dimensione inter-disciplinare che dalla ricerca e dalla definizione delle differenze legate al genere in relazione alla fisiopatologia, ai sintomi e all’ evoluzione delle malattie, identifica le possibili differenze nei percorsi diagnostici (la stessa interpretazione dei risultati delle indagini non sempre è univoca) e terapeutici. Tutto ciò per garantire sia una maggiore equità nell’ accesso alle cure sia l’ appropriatezza delle stesse.

Tutto questo ha portato ad immaginare la creazione di un Centro di Formazione in Medicina di Genere il cui scopo sia promuovere un aumento del sapere e della coscienza dei medici del nostro territorio attraverso l'informazione, l'educazione e la ricerca, ma anche la partecipazione a iniziative e attività culturali attinenti alla Medicina di Genere promosse da istituzioni ed enti locali.

Il Centro di Formazione quindi rappresenterà un ambiente di aggregazione e valutazione delle attività correlate alla Medicina di Genere, con lo scopo di sviluppare un piano volto alla formazione e diffusione di quell’ approccio interdisciplinare tra le diverse aree mediche e le scienze umane che tenga conto delle differenze legate al genere, al fine di migliorare e garantire la qualità e l’ appropriatezza delle cure. Poiché in un’ottica di medicina su misura, personalizzata e individualizzata, la Medicina di Genere è diventata un obiettivo strategico per la Sanità, è compito del Centro di Formazione creare una coscienza culturale e scientifica improntata dalla Medicina di Genere, sia attraverso l'organizzazione e la partecipazione a convegni, seminari e giornate di studio, sia promuovendo progetti di ricerca.

Cos’ è la medicina di genere

La medicina di genere è lo studio dell’influenza del sesso e del genere sulla fisiologia, fisiopatologia e patologia umana; non è una medicina alternativa, né la medicina delle donne, né una nuova specialità ma un approccio corretto di una medicina sempre più “cucita” addosso alla persona, a misura di uomo e di donna. La Medicina di Genere deve costituire obiettivo strategico dei Sistemi Sanitari per garantire sempre maggiore appropriatezza nella prevenzione, diagnosi e cura. La Regione Emilia Romagna considera la Medicina di Genere obiettivo strategico e strumento di governance per la sanità. Un grande stimolo per tutti e soprattutto per le nuove generazioni di laureati, per una medicina che va applicata e insegnata in modo genere-specifico, anche nel campo della ricerca e sperimentazione.

Cosa dice la legge

Che la medicina debba essere orientata al genere a tutti i livelli, dalla ricerca e sperimentazione ai percorsi clinico-diagnostici, lo stabilisce la Legge Lorenzin N 3/2018 sul riordino delle professioni sanitarie, pubblicata in G.U. il 31/01/2018 ed entrata in vigore il 15/02/2018, in particolare all’articolo 3: “Applicazione e diffusione della medicina di genere nel Servizio Sanitario Nazionale”.

Si è arrivati alla legge grazie al lavoro di anni del Centro nazionale di riferimento per la medicina di genere dell’Istituto Superiore di Sanità e del Centro Studi Nazionali su Salute e Medicina di Genere di Padova.

Il Centro di Formazione di Rimini ha la peculiarità di essere il primo sorto all’interno di un Ordine dei Medici e dunque patrimonio ed espressione di tutta la classe medica locale.
Obiettivi del nostro Centro sono prioritariamente:

  • la formazione professionale con un approccio interdisciplinare tra diverse aree mediche e scienze umane che tenga conto delle differenze legate al genere, superando quella visione androcentrica della scienza medica;
  • la sensibilizzazione delle realtà ‘politiche’ verso una coscienza culturale e scientifica sulle implicazioni che la Medicina di genere ha per la tutela della salute della persona.

Il Centro porta avanti il proprio operato come risposta coerente e valida a una legge dello Stato, con la responsabilità di essere un’espressione dell’Ordine dei Medici di Rimini e con la priorità di costituire un punto di riferimento della Medicina di Genere nel territorio.

Storia recente della Medicina di Genere

La medicina di genere nasce negli anni ’90, negli Stati Uniti, in particolare in ambito cardiologico, proponendosi di rivedere dalle fondamenta la medicina partendo dalla semplice constatazione che fra uomini e donne vi sono grandi differenze in termini biologici, funzionali e psicosociali e dunque occorre tenere conto di queste diversità.

Negli ultimi cinquanta anni si sono prodotti dei cambiamenti epocali nella ricerca e nella cura delle malattie, abbiamo riscritto la medicina, ci siamo affidati all’ EBM, abbiamo scritto linee guida ma abbiamo tarato approcci terapeutici e strategie di prevenzione facendo riferimento a un corpo “neutro”, corrispondente a quello di un maschio adulto, bianco, di media corporatura e intorno ai trentacinque anni.

È arrivato il momento di rivisitare tutta la medicina nell’ ottica della medicina del genere.

Ci si attendono nuove linee guida e anche foglietti illustrativi dei farmaci declinati in “rosa” e “celeste”, che segnalino cioè come in molti casi uomini e donne debbano utilizzare diversamente i farmaci, aspettandosi anche risposte e reazioni avverse diverse.

  • Anni ’80 uno studio del National Instituite of Health (NIH) “Neglect WomenStudy”, mette in evidenza come la grande maggioranza delle ricerche destinate a comprendere la patogenesi e lo sviluppo delle malattie, la sicurezza e l’efficacia delle terapie, siano condotti prevalentemente sull’ uomo. E conclude: “... abbiamo accumulato un tremendo ritardo, soltanto ora stiamo cominciando a comprendere le differenze fra donne e uomini”.
  • 1995: la Quarta Conferenza ONU sulle Donne (Pechino) denuncia le diseguaglianze di salute a svantaggio delle donne.
  • 1997: la Comunità Europea pubblica “Lo stato di salute delle donne europee” che approfondisce il tema degli indicatori di salute attenti alle donne. 
  • 1998: l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) prende atto delle differenze tra i due sessi e inserisce la medicina di genere nell’Equity Act a testimonianza che il principio di equità deve essere applicato all’accesso e all’appropriatezza delle cure, considerando l’individuo nella sua specificità e come appartenente a un genere con caratteristiche definite. Dal 1998 l’European Medicines Agency (EMA) fornisce indicazioni sull’interfaccia farmaci e differenze sessuali/genere. 
  • 1998: in Italia le allora Ministre per le Pari Opportunità e della Salute danno avvio al progetto “Una salute a misura di donna” che dimostra una sottovalutazione dei problemi della salute delle donne in tutti i settori osservati. 
  • 2005: nasce l’International Society for Gender Medicine (IGM). 
  • 2005: nasce in Italia l’Osservatorio Nazionale della salute della donna (O.N.Da).
  • 2007: la Comunità Europea fonda lo European Institute of Women’s Health (EIWH)
  • 2007: nasce in Italia la Commissione Salute delle Donne del Ministero della salute ed escono i primi bandi della Ricerca Finalizzata del Ministero della salute, focalizzati sulla Medicina di Genere.
  • 2008: il Ministero della salute promuove il progetto “La Medicina di Genere come Obiettivo Strategico per la Sanità Pubblica: l’ appropriatezza della cura per la tutela della salute della donna”.
  • 2009: nasce l’European Society of Gender Health and Medicine con il supporto della “Giovanni Lorenzini Medical Foundation”.
  • 2009: nasce in Italia il Gruppo Italiano Salute e Genere (GISeG).
  • 2011: la Comunità Europea fonda l’European Institute for Gender Equality (EIGE).
  • 2011: il D.L. “Omnibus” per la prima volta cita il tema della Medicina di Genere.
  • 2012: la Camera dei Deputati approva la Mozione Unitaria sulla Medicina di Genere.
  • 2014: la Legge americana “Public Health Service Act” demanda al National Institute of Health (NIH) l’impegno a garantire, nelle sperimentazioni cliniche di farmaci e prodotti medicali, una rappresentanza paritetica di quello che viene ancora classificato come “sottogruppo demografico”, le donne.
  • 2015: l’Assemblea Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) approva i 17 (diciassette) obiettivi dello Sviluppo Sostenibile, il quinto dei quali si propone di “Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare donne e ragazze”.
  • 2016 (febbraio): viene depositata la Proposta di Legge alla Camera dei Deputati con il n. 3603 “Disposizioni per favorire l’applicazione e diffusione della Medicina di Genere”.
  • 2017 (22 dicembre):viene approvato dalla Camera del Senato in via definitiva il DDL Lorenzin (1324-B) il cui articolo 3 è dedicato alla Medicina di Genere

Le locandine del Centro di Formazione di Medicina di Genere